mercoledì 30 aprile 2008

Prossimo governo e prossima opposizione

Tra qualche giorno conosceremo la composizione del governo. Tra qualche mese la consistenza e l'orientamento dell'opposizione.

Il governo si prevede così: su dodici ministri, il 70% lombardo-veneti, qualche siciliano e poco altro. I sottosegretari un pó più bilanciati (si fa per dire), con qualche poltrona scalcagnata, come ad esempio la delega ai musei e alle aree verdi, a qualche esponente minore del centro italia. Lo vedremo tra una settimana.

L'opposizione si prevede così: incassata la batosta elettorale, cercheranno soltanto di riguadagnare consensi nelle regioni più popolate: al Nord e al Sud (tanto al centro sono sempre abbastanza forti, quindi chi glielo fa fare di cambiare atteggiamento?).

Intanto stiamo ad aspettare, noi dell'ITALIA CENTRALE, sapendo che nessuno ci farà regali, né da destra, né da sinistra, perché chi comanda sono il Nord e il Sud.

martedì 29 aprile 2008

Elezioni a Roma: buone notizie o no?

Il nuovo sindaco di Roma è un esponente di destra.

Cosa significa questo? Innanzitutto che a fronte dell'avanzata della Lega al Nord, Roma si difende esprimendo un sindaco di tradizione opposta: anti-federalista, patriottico-centralista. L'unico punto che unisce la Lega ad Alemenno è la preoccupazione per la sicurezza.

Cosa significa questo per l'ITALIA CENTRALE? Ci spinge ancora di più a smarcarci dal Nord e dal Sud e dalle loro dinamiche opposte, e a cercare la nostra via autonoma al federalismo.

Non facciamoci schiacciare da Nord e da Sud!!!

lunedì 28 aprile 2008

Cos'è il CENTRO ITALIA o l'ITALIA CENTRALE?

Ci si chiedeva: ma la Romagna, l'Abruzzo, la Tuscia, la Sabina e via dicendo, sono parte dell'ITALIA CENTRALE?

Francamente non c'interessa molto delimitare dei "confini" di ció che è l'ITALIA CENTRALE. Non siamo storici, sociologi o linguisti.

Noi siamo interessati a creare un movimento di idee aperto.

L'ITALIA CENTRALE è quella parte del paese che non si sente né con il "vento politico del nord", né si sente "mezzogiorno". E' quella parte dell'Italia che non si vede rappresentata dalle classi politiche, amministrative ed economiche dominanti, che sono quelle del nord e del sud.

venerdì 25 aprile 2008

Tirreno - Adriatico: vere vie di comunicazione!

Quante volte noi dell’Italia centrale, da cittadini, da lavoratori, da piccoli imprenditori, ci siamo chiesti, in passato: ma perché dobbiamo subire le decisioni della grande industria del nord o della classe politica dominata dal sud?

E adesso che la classe politica è sempre più polarizzata (ministri e altri potenti del nord o del sud) lo schiacciamento del Centro cresce

Chi rappresenta i nostri interessi? Calderoli? Bassolino? Borghezio? Nichi Vendola? Castelli? Lombardo del MPA? Galan dal Veneto? Loiero dalla Calabria? Formigoni dal Pirellone? Rosa Russo Iervolino?… e chi più ne ha più ne metta…

Chi dirà mai che progetti come la rete di superstrade, grandi vie di comunicazione e ferrovie che dovrebbero collegare decentemente il Tirreno con l’Adriatico, Pesaro con Firenze e Grosseto, Livorno e Pisa con Terni e Ascoli, eccetera, o la valorizzazione degli aeroporti (Pisa, Firenze, Perugia, Ancona, eccetera) sono delle “priorità”?

Certo che sono delle priorità, ma non saranno certo i politici del nord o del sud a dirlo.

Del resto neanche vie di comunicazione che servono al nord e al sud, come l’Aurelia o la E45 Orte-Ravenna sono considerate delle priorità! Figuriamoci che priorità possono rappresentare le vie di comunicazione Tirreno-Adriatico.

Meditate…

giovedì 24 aprile 2008

Benvenuti nel sito dell'ITALIA CENTRALE.

Si tratta di un movimento di idee, anche politico, con pochi e chiari obiettivi.

L'ITALIA CENTRALE è un movimento, federalista, identitario, a favore della libera espressione dei cittadini delle regioni e delle aree dell'Italia centrale. Ma è soprattutto un movimento per lo sviluppo dell'Italia centrale.

E' un movimento autonomista, nell'ambito italiano ed europeo, che vuole dare voce ad aree del paese competamente dimenticate dai dibattiti politici.

Si parla sempre di Nordest, di Mezzogiorno, di Padania, di Sicilia, di regioni a statuto speciale, di Roma, di Palermo, di Milano, di Napoli...

Federalismo, resistenza alle contrapposizioni Nord-Sud, difesa degli interessi di chi si trova schiacciato tra il padanismo pseudofederale e il centralismo meridionalista?

Occorre compensare e contrastare il peso crescente della politica Padana e del Nord e il peso sempre presente della classe politica retrograda del Sud. Come? Facendo gli interessi territoriali e sociali di aree del paese che sono centrali geograficamente, ma assolutamente periferiche da un punto di vista politico e dello sviluppo.

Perché chi vive nell'ITALIA CENTRALE deve poter decidere il proprio futuro, senza l’imposizione di classi politiche lontane culturalmente: i politici del nord e leghisti sono fatti per il nord, quelli meridionali per il sud.

Noi non rivendichiamo la fondazione di fantomatici stati secessionisti neo-medievali come la Padania o la Trinacria.

Vogliamo solo diventare liberi da imposizioni ed egemonie esterne alle nostre terre.
Al contrario di altri, non vogliamo imporre la nostra egemonia, né le nostre scelte politiche, né al nord né al sud.

Le regioni e i comuni che governano le nostre terre, possono rimanere tali, ma possono, se necessario, riunirsi con patti interregionali per acquisire più forza da mettere al servizio dei loro cittadini.

Vogliamo tutelare le nostre terre, che sono uniche, ma non solo per preservarle come musei nazionali a cielo aperto.

Vogliamo infatti anche renderle destinatarie dei finanziamenti necessari per la loro modernizzazione. Finanziamenti in pericolo per le vecchie e nuove politiche, cioé quelle di contrapposizione e di accaparramento da parte del nord-padano e del sud sempre deficitario.

Le infrastrutture finanziate dallo stato centrale sono spesso e volentieri quelle del Nord e del Sud, che sono le aree da sempre dominanti politicamente, anche perché sono le aree più popolate del paese, quelle che garantiscono più consensi a classi politiche spesso impreparate e irresponsabili.

Dobbiamo far valere i nostri interessi, tanto più in quest’epoca di forza crescente dei movimenti autonomisti del Nord e del Sud.

Stiamo elaborando un programma, che sarà in breve disponibile. Inviate qui i vostri commenti, saranno benvenuti.